Manodopera, macchinari, attrezzature e davanzali su misura: ecco come ridurre i tempi di lavoro in cantiere senza rinunciare a risultati di qualità duraturi nel tempo.
In cantiere, così come in qualsiasi ambiente di lavoro nel quale cooperano più persone e realtà diverse alla finalizzazione ottimale di un progetto, è fondamentale l’organizzazione intesa nella sua totalità. Tempi, costi, attrezzature necessarie, macchinari, manodopera da coinvolgere devono essere previsti, nel limite delle probabilità, in un modello di programmazione ben preciso.
La crisi economica ed edilizia ha fatto sì che, negli ultimi 20 anni, in Italia la programmazione di cantiere seguisse un modello basato sull’ottenere il massimo delle attività al minimo costo. Una tendenza ottimale per le aziende in periodi di difficoltà, ma altrettanto difficile da coniugare con quel livello di qualità minimo accettabile che qualsiasi tipo di costruzione deve garantire a lungo nel tempo.
La crisi del cantiere: dove sono finite sicurezza, conformità e qualità?
Non si può parlare di opere edilizie quando, fin dai primi allestimenti del cantiere, mancano sicurezza e conformità del luogo di lavoro: una mancanza che, purtroppo, caratterizza la maggior parte delle costruzioni in corso d’opera nel nostro Paese. Tuttavia, è impensabile ridurre i tempi di lavorazione senza investire nella riduzione degli imprevisti (come ad esempio gli infortuni o i guasti tecnici), nelle attrezzature adeguate, nelle squadre di lavoro con la preparazione giusta e via così.
Macchine, attrezzature, squadre di lavoro: scegliere bene per risparmiare
Tenendo conto del costo della manodopera, dell’utilizzo dei macchinari e dell’acquisto delle attrezzature, il primo passo da fare per risparmiare tempo e costi in cantiere è senza dubbio investire nella scelta delle squadre di lavoro giuste.
In ogni cantiere, ogni squadra dovrebbe essere composta da almeno:
• 1-2 operai specializzati;
• 1-2 operai qualificati;
• 2 operai comuni ed esecutori.
Dati che variano la loro percentuale in base alle dimensioni del cantiere, ma che gettano le basi per condurre a termine il lavoro con il maggior successo possibile.
In molti cantieri, invece, si nota ultimamente la mancanza quasi totale di operai specializzati e qualificati per lasciar posto alla maggior parte di operai comuni ed esecutori. Una scelta che non può che comportare esecuzioni di dubbia qualità, rischi sulla sicurezza e risultati apparentemente buoni solo nell’immediato.
Soprattutto nelle opere edilizie, le lavorazioni eseguite da manodopera inesperta rivelano problematiche fin dai primi anni di utilizzo delle infrastrutture, dando il via a un’infinita catena di risarcimenti, assicurazioni, lavorazioni aggiuntive che, alla fine dei conti, vanno ad aumentare notevolmente il costo totale del lavoro.
Anche la scelta delle attrezzature adeguate fa la differenza: ridurre i tempi di lavoro in cantiere, senza ridurre anche la qualità dell’operato, non è per niente impossibile, anzi. Oltre alla scelta dei professionisti, fa ovviamente la differenza anche la scelta delle attrezzature. Se, ad esempio, il problema principale dei ponti termici nelle opere edilizie si trova proprio in corrispondenza del foro finestra, inutile investire in complicatissime cornici da assemblare quando la manodopera di cantiere non è adeguatamente specializzata ad affrontare l’impresa né i tempi di lavorazione gli consentono di farlo.
Ridurre i tempi di lavoro in cantiere con i davanzali su misura
Abbiamo detto che ridurre tempi di lavoro in cantiere, in particolare nell’istallazione del foro finestra, senza rinunciare alla qualità è possibile, ma che dipende soprattutto dalla scelta delle attrezzature da utilizzare. In quest’ottica, entrano in gioco svolgendo un ruolo fondamentale i profili e i davanzali su misura pre-fabbricati in alluminio.
Davanzali di questo tipo sono ideali per interventi di isolamento termico a cappotto e hanno un’efficacia protettiva pari ai davanzali tradizionali, ma con più vantaggi, come ad esempio una grande resistenza a lungo nel tempo, un’impermeabilità totale che salvaguarda la muratura, una perfetta compatibilità con ogni tipo di intervento di isolamento termico e la massima facilità di installazione.
L’ingombro dei davanzali in alluminio su misura deve essere millimetrico per dare più spazio possibile al materiale isolante, deve lasciar filtrare al massimo la luce dalla finestra e devono migliorare l’efficienza energetica dell’infrastruttura nel quale vengono installati.
Con queste premesse, il foro finestra diventa l’alleato del cantiere permettendo alla squadra di lavoro di semplificare le fasi di installazione risparmiando tempo e garantendo al tempo stesso un ottimo risultato sia estetico sia strutturale.
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Isolare o non isolare? Ecco come funziona il tetto freddo ventilato isolato e come deve essere sfruttato al meglio per rendere più confortevole l’habitat della casa.
Il tetto ventilato isolato, anche chiamato «tetto freddo», è una tipologia di copertura adottata soprattutto nelle abitazioni che, grazie alla sua particolare stratigrafia, permette di rendere particolarmente confortevole l’habitat domestico nei mesi più caldi.
La struttura del tetto ventilato è composta da:
• uno strato di tenuta del vapore (facoltativo);
• una copertura termoisolante;
• uno strato di ventilazione con intercapedine;
• lo strato esterno di copertura con i classici colmi;
• aperture di areazione collocate in diversi punti della copertura esterna.
Non solo tetto freddo: 4 tipologie di coperture diverse
Abbiamo detto che il tetto ventilato isolato, quindi, è una copertura normalmente destinata alle abitazioni, ma non sono poche le architetture (soprattutto datate) che presentano altre tipologie di tetti non isolate e non ventilate (spesso in ambito agricolo), non isolate ma ventilate (anche in questo caso destinate all’agricoltura) oppure isolate ma non ventilate (come garage, gazebo esterni e rimesse).
1. tetto non isolato e non ventilato: generalmente usato per edifici non abitabili;
2. tetto non isolato, ma ventilato: anche questo non adottato per edifici abitabili;
3. tetto isolato, ma non ventilato: preferibile per le opere accessorie;
4. tetto ventilato isolato (tetto freddo): ideale proprio per le abitazioni.
A che cosa NON serve il tetto ventilato isolato
A questo punto, l’utilità di una copertura adeguata alle abitazioni domestiche è evidente. Cerchiamo invece di chiarire a che cosa NON serve il tetto ventilato isolato: NON serve per rimediare alle mancanze di un foro finestra di bassa qualità. Molto spesso, il principale problema di una casa con un alto indice di trasmittanza termica non è la mancanza di un buon isolamento delle pareti o di un buon sistema ventilato del tetto, ma una scarsa qualità degli infissi e dei davanzali.
Il foro finestra giusto per la casa con tetto ventilato isolato
A volte capita di trovarsi davanti a situazioni nelle quali è evidente che l’investimento maggiore sia stato destinato proprio all’isolamento della casa attraverso murature, tetto e impianti di ultima generazione. Meno attenzione viene invece dedicata alla scelta degli infissi e alla cura dell’intero foro finestra, causando dispersioni di calore d’inverno, un alto indice di trasmittanza termica d’estate e vanificando buona parte degli investimenti destinati all’isolamento del resto della casa.
La scelta dei davanzali gioca un ruolo fondamentale nell’isolamento termico degli ambienti, nel confort dell’habitat e nel valore totale della costruzione.
I davanzali ideali per la casa con tetto ventilato isolato devono:
• prima di tutto, avere la dimensione giusta rispetto al foro finestra;
• avere una struttura coibentata per il cappotto termico;
• essere in un materiale resistente alla corrosione, come ad esempio il Paralum;
• prevedere una dilatazione termica pari a zero;
• evitare al massimo la formazione di condensa;
• essere protetti con vernici resistenti agli impatti.
Altre caratteristiche, come il gocciolatoio integrato e il contorno rialzato per quanto riguarda i davanzali oppure il sistema imbotte per incorniciare l’intero foro finestra, permettono di salvaguardare ancora di più la salute degli infissi e di garantirne una lunga durata nel tempo.
L’intero «sistema casa» gira attorno alle tante piccole scelte che determinano il futuro dell’intera costruzione e il benessere di chi la abiterà. Per isolare adeguatamente un ambiente non basta investire in un cappotto termico e in un tetto ventilato isolato, ma diventa fondamentale prestare attenzione anche a tutti quei punti della casa che possono in qualche modo diventare fonti di dispersione o di trasmissione, in primis il foro finestra, gli infissi e i davanzali.
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L’isolamento termico della casa in legno: niente di più semplice, economico e performante.
Anche in Italia, così come in moltissimi altri Paesi del mondo, continua ad aumentare il mercato delle case in legno prefabbricate. Il sesto Rapporto Case ed Edifici in Legno del Centro Studi Federlegno Arredo (2021) colloca addirittura l’Italia in quarta posizione tra i Paesi Europei che producono più edifici prefabbricati in legno, subito dopo Germania, Regno Unito e Svezia.
Nel 2020 nonostante gli effetti della pandemia, è stato raggiunto un fatturato complessivo di 1,39 miliardi di euro ed è sempre più sviluppata complessità ingegneristica delle opere: è chiara, infatti, la tendenza a realizzare soluzioni multipiano attraverso le costruzioni in legno. Le maggiori città del Nord e Centro Italia presentano, ormai, numerosi esempi di come l’ingegneria in legno si sviluppi in altezza.
È il Trentino-Alto Adige ad ospitare le imprese più grandi specializzate nel settore: dalle aziende di questa regione viene realizzato il 49% della produzione complessiva, mentre le prime regioni per numero di costruzioni, oltre all’area atesina, sono Lombardia, Veneto, Emilia Romagna e Marche.
Il mercato delle costruzioni in legno aumenta, anche in Italia, a dispetto invece delle costruzioni in muratura, in netto calo a causa di costi, tempi e risorse necessarie elevate.
Costruzioni in legno prefabbricato: tutti i vantaggi
Oltre a essere sostenibili, le costruzioni in legno prefabbricate hanno anche vantaggi diversi: costano meno (sia per l’acquirente finale, ma anche per il costruttore stesso), possono essere realizzate in tempi molto ridotti, sono più performanti dal punto di vista dell’isolamento termico e del risparmio energetico e, contrariamente a quanto si potrebbe pensare, sono robuste e durature molto a lungo.
Le nuove case in legno prefabbricate vengono spesso abbinate a impianti fotovoltaici, pannelli solari e sistemi di ventilazione meccanica controllata che, messi insieme, abbattono i costi di gestione della vita domestica e mantengono l’ambiente interno della casa piacevole e sano da vivere.
La stabilità statica, inoltre, le rendono la soluzione ideale soprattutto per le zone d’Italia ad alto rischio sismico. Negli ultimi anni, inoltre, le costruzioni in legno sono sempre più gettonate anche per le attività professionali e commerciali.
Abbattere i costi per l’isolamento termico della casa in legno
Diversamente dalle costruzioni in muratura, le case in legno prevedono l’utilizzo di pochissimi materiali per raggiungere ottimi risultati, ed è proprio per questo che la crescita delle costruzioni prefabbricate aumenta esponenzialmente ogni anno.
Per quanto riguarda l’isolamento termico, c’è da dire che anche in questo caso i risultati sono ottimi, a partire dall’incoraggiante valore del legno lamellare che presenta un coefficiente di conducibilità termica molto basso. La resistenza termica del legno è infatti quasi 400 volte superiore rispetto a quella dell’acciaio e 10 volte rispetto a quella del cemento.
Questo significa che i costi per l’isolamento termico della casa in legno si abbattono letteralmente da soli, ma non significa che non sia necessario l’abbinamento a un rivestimento in fibra di legno o in lana di roccia, soprattutto per isolare la casa dal freddo durante l’inverno.
Il design del foro finestra tutela il «benessere» della casa
Anche la scelta del foro finestra può fare la differenza nell’isolamento termico e richiede le stesse attenzioni delle installazioni su base muraria. Oltre all’indice della trasmittanza termica, valore non sottovalutabile quando si scelgono le finestre della casa in legno, è importante valutare il design delle finestre e quello dei balconi.
Un buon design del foro finestra deve prevedere soluzioni di protezione delle pareti in legno, quindi:
• un gocciolatoio integrato, per permettere alla pioggia e all’umidità di scivolare via e di non ristagnare a ridosso o addirittura all’interno delle pareti;
• un controrialzo, per proteggere il punto in cui la finestra posa sulla struttura della casa e non creare ponti termici;
• un sistema imbotte, per proteggere completamente tutto il contorno del foro finestra senza l’utilizzo di viti antiestetiche e permettendo adattamenti anche su misura.
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